Dark mode a pagamento, account verificati gratuiti e due settimane di tempo per risolvere tutto. Queste sono le notizie più salienti della settimana.
ChatGPT
I rappresentanti di OpenAi, società proprietaria di ChatGPT e il Garante della Privacy italiano si sono incontrati il 5 aprile per cercare di riaprire l’accesso in Italia allo strumento di IA. Il Garante ha stabilito le condizioni che OpenAi deve rispettare se vuole che ChatGPT torni accessibile nel nostro Paese.
Innanzitutto, OpenAi dovrà avere un’informativa trasparente ben visibile sul sito in cui viene specificato come sono trattati i dati necessari ad addestrare l’algoritmo, il funzionamento delle interfacce di programmazione e quali sono i diritti sia degli utenti sia di chi non è registrato al servizio. Dovrà essere presente un sistema di verifica dell’età dell’utente visto che ChatGPT non può essere usato dai minori di 18 anni.
La startup deve inoltre ottenere il consenso o dimostrare il legittimo interesse nell’uso delle informazioni dei dati personali come prescritto dal GDPR. Infine, entro il 15 maggio dovrà lanciare una campagna di comunicazione su radio, tv, media e Internet per spiegare alle persone come gli algoritmi come quello di ChatGPT sfruttano i dati personali.
Se OpenAi non rispetterà queste condizioni, sarà costretta a pagare una sanzione fino a 20 milioni di euro, pari al 4% del fatturato globale annuo, come stabilito dal GDPR.
Snapchat
Potrebbe essere una scelta azzardata quella di Snapchat. Secondo delle indiscrezioni, l’app di messagistica sta lavorando su una modalità scura dietro paywall. Attualmente, l’app non offre una dark mode per gli utenti Android e, secondo Alessandro Paluzzi, Snapchat offrirà questa funzione solo a pagamento, anche se per gli utenti iOS questa opzione esiste già ed è gratuita.
Passando al lato ads, Snap Inc, proprietaria di Snapchat, mercoledì ha annunciato l’ingresso di Darshan Kantak per aiutare l’azienda a migliorare la performance delle sue digital ads. Kantak ha lavorato per Google nel reparto di product management for search ads, e ancora prima, per Meta e Microsoft Corp. L’obiettivo è di migliorare il modo in cui gli annunci di Snapchat possono portare alla vendita di prodotti, in un momento in cui diverse aziende stanno tagliando i budget di marketing a causa dell’inflazione.
Anche su LinkedIn sarà possibile ricevere una spunta blu ma, a differenze di Twitter, sarà un servizio gratuito.
A breve sarà possibile autenticare il luogo di lavoro utilizzando l’email aziendale. “Data la natura professionale di LinkedIn, vogliamo assicurarci che possiate verificare anche il vostro posto di lavoro. Disponibile per 50 milioni di membri in tutto il mondo su LinkedIn, è possibile verificare il luogo di lavoro utilizzando l’indirizzo e-mail aziendale. Ci sono oltre 4.000 aziende e questo è un modo in più per dimostrare l’autenticità del vostro profilo. Con il passare del tempo, questa funzione verrà estesa a un numero maggiore di aziende e all’estensione dell’ammissibilità”, si legge su un post della piattaforma.