Le istituzioni europee hanno raggiunto un nuovo accordo sul Digital Markets Act (DMA). L’atto consiste in una serie di nuove regole per le grandi società tecnologiche che operano all’interno dell’Unione con lo scopo di far aumentare la concorrenza in un mercato digitale e tecnologico dominato dai giganti del Big Tech come Google e Meta.
In una nota, i legislatori europei hanno sottolineato che il DMA “si rivolge alle grandi aziende che forniscono i cosiddetti “servizi di piattaforma di base” più inclini a pratiche commerciali sleali, come i social network o i motori di ricerca, con una capitalizzazione di mercato di almeno 75 miliardi di euro o un fatturato annuo di 7,5 miliardi. Per essere designate come “gatekeepers”, queste aziende devono anche fornire alcuni servizi come browser, messenger o social media, che hanno almeno 45 milioni di utenti finali mensili nell’UE e 10.000 utenti business annuali”.
Il mancato rispetto del DMA comporta multe salatissime: fino al 10% del fatturato mondiale dell’anno fiscale precedente alla sanzione e fino al 20% in caso di recidività. E se l’azienda continua a non rispettare l’accordo, la Commissione potrà impedirle di acquistare altre società per un certo periodo di tempo.
Digital Markets Act, cosa cambia
Secondo il DMA, le aziende più grandi saranno obbligate a rendere accessibili i propri servizi di messaggistica a piattaforme più piccole. In poche parole, gli utenti che utilizzano piattaforme come WhatsApp, Messenger, iMessage e Telegram dovranno essere in grado di inviare e ricevere messaggi da altri servizi di messaggistica minori. L’interoperabilità avrà effetto su richiesta delle piattaforme minori.
Le nuove regole non si fermano solo alla messaggistica e coinvolgono anche la pubblicità online. Il DMA impedirà a società come Alphabet (proprietaria di Google) o Meta di aggregare i dati degli utenti da più servizi per profilare gli utenti e proporre loro inserzioni altamente personalizzate senza il consenso esplicito dell’utente.
Passiamo alla sfera mobile. L’accordo prevede una maggiore libertà di scelta per i consumatori a cominciare dai software e le app che vogliono installare o disinstallare sui propri cellulari. Dovranno potere disinstallare qualsiasi software già presente sul cellulare e quando si imposta un nuovo dispositivo dovranno poter scegliere quali servizi vogliono utilizzare per applicazioni come le email e il browser.
“Mercato equo anche nel digitale”
“Quello che vogliamo è semplice: mercati equi… nel digitale”, ha detto il capo dell’antitrust UE Margrethe Vestager. “Le grandi piattaforme gatekeeper hanno impedito alle imprese e ai consumatori di beneficiare di mercati digitali competitivi”, ha affermato.
Il Digital Markets Act ora dev’essere approvato sia dal Parlamento Europeo che dal Consiglio Europeo. Se approvato, il pacchetto di regole sarà attivo a partire da 6 mesi dalla sua approvazione.