La classificazione di un e-commerce avviene tenendo conto dei parametri di comportamento degli attori sociali coinvolti nel processo, ovvero i soggetti promotori e i clienti finali. A seconda del fatto chi effettua una transazione sia un’azienda, un ente privato o un singolo cliente, vi sono diverse tipologie di Ecommerce, anche se al giorno d’oggi molto spesso sono presenti delle forme ibride e i business sono in costante evoluzione.
Le tipologie di E-commerce
Le principali tipologie di ecommerce sono 4 e sono le seguenti.
Business to Consumer (B2C)
Con questo termine si identificano quelle aziende che svolgono principalmente una vendita di prodotti e di servizi al dettaglio direttamente agli utenti della rete, i quali acquistano beni per scopo personale, per il soddisfacimento di un determinato bisogno.
È la forma di commercio elettronico più utilizzata, in quanto prende una fetta di pubblico piuttosto ampia offrendo prodotti generalmente standardizzati. Il pagamento è immediato e fa riferimento ad ogni singola transazione, perciò la procedura è semplice e intuitiva, dovuto anche allo scarso potere contrattuale del compratore. L’azienda venditrice può produrre essa stessa gli articoli da vendere o può fare da intermediario, inoltre ha un forte potere contrattuale in quanto è essa stessa che può decidere i prezzi, quando abbassarli e quando alzarli.
Business to Business (B2B)
Un’altra tra le tipologie di Ecommerce è quella B2B. Questa si riferisce a tutte le aziende che vendono prodotti e servizi ad altre aziende presenti nella rete. Lo scopo dell’acquisto, in questo caso, è strettamente legato alla buona riuscita dell’attività lavorativa dell’azienda compratrice.
A differenza del B2C, nel commercio B2B il target è altamente ristretto perché il prodotto venduto è personalizzato all’azienda compratrice, e ciò comporta un forte potere contrattuale da parte dell’impresa-acquirente, che può accordarsi da un punto di vista economico sul prezzo da pagare per il determinato servizio, in quanto spesso volentieri le aziende nel B2B scendono a compromessi per concludere la vendita, ergo non vi è un prezzo fisso.
Il processo d’acquisto non è quindi immediato, ma avviene dopo varie fasi di contrattazione, a causa del prodotto altamente specializzato.
Proprio per questa poca immediatezza, la cooperazione tra le aziende spesso è lungo termine, a differenza di quanto accade nel B2C in cui una volta conclusa la vendita del prodotto/servizio, il rapporto tra venditore/cliente cessa di esistere dopo quel momento.
Anche il pagamento non è ad ogni singola transazione, ma dopo una serie di transazioni, ad esempio a cadenza mensile. Fanno parte di questa categoria gli e-commerce specializzati in consulenze.
Tipologie di ecommerce che forse non conoscevi: Consumer To Consumer (C2C)
In questa definizione si collocano tutti quei soggetti privati o utenti i che vendono prodotti e servizi ad altri soggetti privati o utenti tramite una piattaforma esterna.
L’esempio lampante di questa tipologia di commercio è Ebay, che consente di mettere in contatto milioni di persone creando un mercato vantaggioso per chi vi partecipa
È il settore a cui l’avvento di Internet ha dato maggior risalto, provocando una disintermediazione tra gli attori coinvolti tipo “mercatino dell’usato”.
A decretare il prezzo del prodotto è l’offerente stesso, ma nella maggior parte dei casi si negozia col compratore finale. I prodotti venduti di solito sono oggetti da collezione, usato oppure prodotti per una nicchia specifica, non identificabili nella maggior parte dei negozi online e offline.
Il C2C è vantaggioso in termini di costi, in quanto un privato non deve sostenere una serie di costi aziendali in termini di gestione, di pubblicazione e di diffusione del prodotto. Ciò comporta quindi ad una drastica diminuzione del prezzo del singolo prodotto. Tuttavia, una forte
limitazione del C2C è rappresentata dalla scarsa possibilità di controllo di qualità del prodotto, in quanto è possibile solo vedere le foto (qualora ci fossero) del prodotto, non potendo quindi stabilire con precisione l’effettivo funzionamento e il livello di usura del prodotto.
Tipologie di ecommerce che forse non conoscevi: Consumer to Business (C2B)
L’ultima tra le tipologie di ecommerce che analizzeremo è quella C2B. In quest’accezione vengono collocate tutte le forme di commercio per cui sono i consumatori ad aumentare i benefici ed il valore dell’azienda. Un esempio è rappresentato dalla piattaforma “InnoCentive”, un e-commerce dove le aziende, dietro la pubblicazione di un annuncio, possono “comprare” uno specialista che possa risolvere un problema dietro un compenso, oppure uno scambio commerciale tra un’azienda e un influencer/proprietario di un blog.
Quindi, in questo caso, è l’utente che tramite la piattaforma, formula il suo servizio e propone un prezzo per l’azienda, che a sua volta è libera di accettare o rifiutare l’offerta.
La particolarità è la forte comunicazione bilaterale: da un lato l’azienda guadagna informazioni e dati a scapito di una vendita di beni a prezzi inferiori, all’altro lato l’utente è libero di poter scegliere il prezzo da imporre oppure di beneficiare di uno sconto su un determinato prodotto proprio in merito al suo valore aggiunto per l’azienda.
Altre tipologie di ecommerce in base all’approccio del venditore
Infine, un ulteriore suddivisione degli e-commerce ci viene fornita in base all’approccio del venditore, ovvero di come gli attori interagiscono tra loro a seconda della transazione commerciale, possiamo trovare:
- E-Commerce diretto: indica la modalità di vendita per cui il processo inizia, prosegue e si conclude online, senza la spedizione fisica di oggetti, ed è dominio esclusivo di beni immateriali come domini, hosting, abbonamenti.
- E-Commerce Indiretto: al contrario, fa riferimento a tutti quei negozi fisici o online che prevedono l’acquisto di un bene e la successiva spedizione all’indirizzo di residenza, quindi integra qualsiasi oggetto di tipo materiale.
- E-Commerce su Marketplace: si riferisce alla volontà del venditore di appoggiarsi su una piattaforma adibita al commercio online ma gestita da terze parti, che permette la vendita di beni ma che non interviene nelle fasi di transazione. Questa scelta ha molti risvolti positivi: in primis un abbattimento dei costi e di tempo in termini di manutenzione e creazione del sito e-commerce, successivamente raccoglie un bacino di utenza molto più ampio, una rapidità di vendita in quanto basta iscriversi al marketplace per poter iniziare a vendere da subito ed una sicurezza contro le frodi, perché il sito stesso proteggerà il tuo profilo da eventuali attacchi fraudolenti.
Ti piacerebbe diventare un ecommerce manager? Scopri il nostro corso di formazione e il nostro corso di specializzazione!
di Fabio Gilardone
studente Master Digital Marketing Specialist