Meta, multa record da €1,2 miliardi per violazione della legge europea sulla privacy

Mag 22, 2023 | Blog, Social Trends

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Margherita Ferrera

Web editor & Seo Copywriter

Multa da record per Meta. La Data Protection Commission (DPC), l’autorità irlandese che si occupa di privacy e che agisce per conto dell’Unione Europea, ha multato Meta per 1,2 miliardi di euro per aver trasferito illegalmente i dati personali degli utenti europei negli Stati Uniti.

La sentenza

La sanzione riguarda solo Facebook ed esclude le altre app di proprietà di Meta. Secondo la DPC, Meta non ha rispettato le norme europee sulla protezione dei dati (GDPR), trasferendo illegalmente i dati personali degli utenti dallo Spazio economico europeo agli Stati Uniti.

Oltre a dover pagare la multa, l’autorità irlandese ha stabilito che Meta ha cinque mesi di tempo dalla notifica della decisione per interrompere “l’elaborazione illegale, compresa la conservazione, negli Stati Uniti” dei dati personali europei – dovrà cioè eliminarli dai server di Facebook. L’azienda, inoltre, dovrà conformarsi al GDPR entro sei mesi.

La decisione dell’autorità si riferisce ad un ricorso legale del 2020 presento da Max Schrems, attività austriaco per la privacy, preoccupatosi dopo le rivelazioni di Edward Snowden, secondo cui i dati degli utenti europei non sono sufficientemente protetti dalle agenzie di intelligence statunitensi quando vengono trasferiti oltreoceano.

Meta presenterà ricorso

L’azienda di Zuckerberg ha fatto sapere che farà ricorso contro la decisione ed ha dichiarato di essere stata “presa di mira” dal DPC nonostante migliaia di azienda usino gli stessi processi di trasferimento dati.

“Siamo delusi perché siamo stati presi di mira, mentre utilizziamo lo stesso meccanismo legale di altre aziende che cercano di fornire gli stessi servizi in Europa”, hanno scritto in una nota Nick Clegg, presidente degli affari globali di Meta, e Jennifer Newstead, responsabile legale di Meta.

“Questa decisione è errata, ingiustificata e costituisce un pericoloso precedente per le altre innumerevoli aziende che trasferiscono dati tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti”, continua la nota.

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