Il caso di Peanut lo scoiattolo e le elezioni americane

Nov 8, 2024 | Blog, Social Trends

Scritto da:

Redazione

Da influencer animale a influencer elettorale. È lo straordinario caso di Peanut (o P’Nut), scoiattolo star dei social, e le elezioni presidenziali degli Stati Uniti 2024 che si sono appena concluse con la vittoria di Donald Trump. Come è diventato questo piccolo animaletto un simbolo di una campagna politica?

La storia di Peanut

Il piccolo Peanut è stato trovato nel 2017 a New York City da Mark Longo dopo che la madre dello scoiattolino era stata uccisa da un auto. Dopo averlo salvato, Longo ha cercato di trovare un rifugio senza riuscirci, perciò ha deciso di prendersi cura del cucciolo per 8 mesi con l’intenzione di rilasciarlo in natura non appena possibile.

Anche questo piano però si è rivelato un fallimento. Longo racconta che il giorno che ha liberato Peanut nel suo cortile, lo scoiattolo si è ripresentato sul portico di casa con un pezzo di coda mancante, raccontando che aveva “aperto la porta, è corso dentro e quella è stata l’ultimo giorno di carriera da animale selvatico di Peanut”.

Longo così creò un account Instagram in cui condividere video e foto di Peanut, accumulando follower su follower fino ad arrivare agli oltre 880mila di oggi. Grazie all’enorme successo dell’account di P’Nut (e dell’account OnlyFans di Mark Longo e di sua moglie), nel 2023 la coppia ha deciso di fondare a nord di New York la P’Nuts Freedom Farm Animal Sancturay, un santuario per animali.

Una storia, insomma, di successo e amore verso gli animali – ma c’è un problema. Nello Stato di New York è illegale avere scoiattoli come animali domestici, per farlo legalmente è necessario ottenere una licenza. E Mark Longo non ce l’aveva.

peanut scoiattolo instagram

Il 30 ottobre 2024, le autorità di New York si sono presentate a casa di Longo per prelevare Peanut e Fred, un procione addomesticato, dopo aver ricevuto diverse segnalazioni anonime. Due giorni dopo, le autorità hanno dichiarato che Peanut aveva morso uno dei membri del personale coinvolto e di conseguenza sia Peanut che Fred sono stati soppressi per verificare che non avessero la rabbia.

La reazione sui social e nell’opinione pubblica e politica

La reazione alla notizia della morte degli animali ha scatenato un’ondata di indignazione che non si è fermata solamente alla sfera online, ma anche quella pubblica e politica.

Mancavano pochissimi giorni alle elezioni presidenziali, infatti, e la causa di Peanut è stata ripresa in gran parte dal movimento MAGA (Make America Great Again) di Donald Trump e dai repubblicani. Per loro, la storia dello scoiattolo è diventato il simbolo per eccellenza della continua espansione del governo nelle vite private dei cittadini americani, ingerenze che sarebbero peggiorate se Kamala Harris avesse vinto.

Alcune delle personalità che hanno commentato questa storia sono JD Vance, vicepresidente eletto, e Elon Musk che ha postato su X tre giorni prima del voto: “Il presidente Donald Trump salverà gli scoiattoli. RIP P’Nut”.

E quando uno scoiattolo è comparso durante il discorso di concessione di Kamala Harris, la folla hanno urlato “Peanut!”.

Il potere dei social

La storia di Peanut dimostra quanto siano ancora potenti oggi i social media.

Certo, non si può dire che sia stato il motivo per cui Trump ha vinto le elezioni, ma è diventato un fortissimo simbolo in grado di incarnare dei valori e principi politici, e di influenzare il dibattito.

La viralità di questa vicenda ha spinto entrambi i partiti politici a parlarne: sia i repubblicani che i democratici hanno strumentalizzato la storia per portare avanti le proprie agende.

Insomma, una cosa è certa: mai sottovalutare la potenza di una storia né dei social.

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