Paralimpiadi, il profilo TikTok tra autoironia e critiche

Set 9, 2024 | Blog, Marketing Tips

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Margherita Ferrera

Web editor & Seo Copywriter

Si sono concluse in bellezza ieri le Paralimpiadi di Parigi 2024, un’edizione piena di record per il team italiano. E non solo dal punto di vista del medagliere, in cui gli azzurri si sono piazzati al sesto posto con ben 71 medaglie, ma anche dal punto di vista dei social.

Record anche per il profilo ufficiale TikTok dei Giochi Paralimpici: nel giro di qualche settimana, infatti, è passato meno di quattro milioni a 4,7 milioni di follower grazie allo stampo comunicativo ironico e provocatorio. Un tone of voice che ha conquistato una grande fetta nuova di pubblico, ma che ha anche scaturito un dibattito acceso.

Il tone of voice del profilo TikTok delle Paralimpiadi

Con oltre 177 milioni di like e più di 4,7 milioni di follower, il profilo delle Paralimpiadi concentra in pochi secondi gli eventi più salienti dei giochi paralimpici, e non solo. In tantissimi video, infatti, i protagonisti sono gli atleti e le loro “papere”: cadute, scivoloni, errori, il tutto corredato da meme, musiche e gli effetti sonori tipici di TikTok.

Una comunicazione, dunque, che unisce il tono più celebrativo tipico di questo tipo di eventi sportivi, con uno più autoironico, provocatorio, che sdrammatizza le disabilità degli atleti, e che ha riscosso molto successo tra i più giovani.

A scegliere questo stile comunicativo quasi spiazzante è stato Craig Spence, responsabile della comunicazione del Comitato Paralimpico, che ha dichiarato che anche gli atleti paralimpici hanno un senso dell’umorismo: “A loro piace ridere di queste cose, come a tutti noi, ed è per questo che abbiamo cercato di essere davvero provocatori sull’account TikTok delle Paralimpiadi”.

@paralympics

Blind swimmers getting bopped. 💥

♬ BOP IT BETCH – BradyinSeattle

E a postare i video è Richard Fox, atleta paralimpico che già nel 2023 aveva dichiarato di non voler pubblicare sul TikTok ufficiale video “inspiration porn”, cioè quel genere di contenuti in cui “una persona con disabilità viene mostrata come fonte di ispirazione non tanto per i traguardi raggiunti, che possono essere di basso o alto livello, ma per il fatto di riuscire ad ottenere dei risultati nonostante la disabilità”.

Volevo mostrare le persone con disabilità che fanno sport, ma in un modo diverso da come è stato fatto in precedenza, quindi utilizzando i suoni virali e i trend, ed è così che lo stiamo facendo”, ha spiegato Fox.

O la si ama o la si odia

L’intento, dunque, era di mostrare gli atleti con le loro disabilità per ciò che sono: essere umani, non supereroi, con tutti i loro pregi e difetti, con le loro cadute e le loro imprese sportive. Ci sono riusciti? Dipende a chi lo si chiede, ciò che è chiaro è che questo tipo di comunicazione o la si odia o la si ama, atleti compresi.

Tanti atleti hanno apprezzato molto la scelta di normalizzare le disabilità attraverso l’autoironia. Basta vedere, per esempio, la pagina “Le 3 gambette” aperta dai tre nuotatori italiani Simone Barlaam, Federico Morlacchi e Alberto Amodeo.

La campionessa del mondi nuoto paralimpico 2019 e medaglia d’argento alle Paralimpiadi di Tokyo 2020 Arianna Talamona a Wired si è dimostrata entusiasta dell’account Paralympics di TikTok. “A me questo profilo fa molto sorridere. Tra persone con disabilità e atleti paralimpici c’è molto spesso questo humour tagliente, che non risparmia battute, che è molto autoironico. Lo trovo un profilo vincente, perché crea dibattito, rispecchia una ironia a cui noi atleti siamo abituati. Senza saperlo avevo già intuito che dietro ci fosse una persona con disabilità”.

Di tutt’altro avviso è, per esempio, il calciatore inglese Sean Jackson: “Hanno solo scelto di prendere in giro gli atleti e trasformarli in meme, cercando di usare il loro sport per intrattenere le persone attraverso un punto di vista comico. Nell’intero account forse ho visto uno o due video in cui l’atleta fa davvero qualcosa con successo. Penso che tutto il resto sia solo una sorta di presa in giro”.

Insomma, il dibattito è ancora acceso, ma i numeri per ora su TikTok parlano chiaro: l’umorismo vince su tutto, anche sulle disabilità.

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