Tra Lean Thinking, TPM, CRM e ETL – Intervista ad Alessandro Obino, responsabile webinar Master Business Management

Feb 28, 2024 | Blog, Guida ai corsi

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Margherita Ferrera

Web editor & Seo Copywriter

Alessandro Obino è amministratore di Exagogica, società partner della Digital School, e responsabile dei webinar del Master in Smart Business Management. In questa intervista, Obino ci illustra gli argomenti che saranno oggetto del ciclo di webinar del Master.

Ciao Alessandro, ci racconti il tuo percorso professionale?

Sono Alessandro Obino, amministratore di Exagogica, società partner della Digital School, per la realizzazione del Master in Smart Business Management. Ho 50 anni, sono nato a Vasto in Abbruzzo ma la mia vita professionale l’ho passata tra Torino e Milano. Sono partito per Torino quando avevo 18 anni per studiare Scienze della Comunicazione, nel ‘97 mi sono laureato e ho fondato subito una software house.

La cosa importante è che io tutto quello che so l’ho imparato facendo, e questo mi ha portato a creare una società che poi ha avuto ramificazioni anche in Brasile, in Serbia, insomma molte soddisfazioni professionali che poi mi hanno permesso di creare altre società in altri settori tradizionali ma sempre con l’utilizzo di tecnologie digitali per fare le cose in maniera più efficiente, più vantaggiosa e più smart.

Uno dei weekend del master è dedicato al Lean thinking, TPM e Lean Organization. Ci spieghi cosa sono questi metodi?

Dedicheremo un weekend al Lean thinking, e al Toyota Production Management (TPM). È un modo di lavorare che nasce in ambito automobilistico dalla Toyota in Giappone, dove il problema è sempre stato produrre con poche risorse di spazio e di tempo, ed è stato utilizzato dalle maggiori case automobilistiche nel corso degli anni.

Ci sono delle regole fondamentali che sono anche poco considerate nella nostra cultura. Innanzitutto il risparmio di risorse e di tempo, una gestione della qualità che non vuol dire controllo, ma che vuol dire organizzarsi per fare le cose bene al primo colpo, quindi un approccio quality first è fondamentale. E poi c’è il just in time, le cose vanno fatte, cotte e mangiate, non vanno preparate per un utilizzo successivo. Riduzione delle scorte, un flusso teso nell’attività, cioè un’organizzazione tale per cui tutti sono coinvolti nello stesso stream, nella stessa sequenza di attività dall’inizio alla fine.

In questo le tecnologie digitali ci possono aiutare notevolmente, vedremo come le utilizziamo e come possono essere utilizzate in altri ambiti, e imparerete sicuramente a risparmiare tempo e soldi.

E il modulo su ETL e analisi dati per il controllo gestionale?

Dedicheremo un weekend agli ETL, cioè gli Extraction and Transformation Layers, quindi al controllo gestionale. Faremo un approfondimento di quanta ricchezza c’è sotto i dati. I dati sono una vera miniera d’oro perché nei dati possiamo prendere tutte le informazioni che ci servono per prendere le decisioni fondamentali per la nostra attività. Non vedremo solo dal punto teorico cosa significa, ma lavoreremo con i software che ci permettono di attaccarci a fonti diverse di vario genere, estrarli, trasformarli e darci dei KPI che ci permettono di decidere se mantenere aperta una certa attività, se rivolgerci ad un certo pubblico, se investire in un certo settore.

Raccontaci del webinar sui CRM.

CRM è un acronimo che sicuramente avrete sentito spesso: Customer Relationship Management. Si fanno corsi, si fa tanta teoria ma spesso ci si ferma semplicemente a descrivere gli elementi fondamentali del Top of Funnel, cioè sul come cercare lead, ma questa è la cosa più sbagliata. CRM vuol dire organizzarsi e gestire tutto un flusso di attività che parte dalla generazione dei contatti, che li sviluppa (il cosiddetto MOFU, Middle of Funnel) e soprattutto poi li finalizza (Bottom of Funnel). In questo vi porterò la mia esperienza di venditore perché gestire un CRM non significa semplicemente saper aprire un CRM come Zoho o Salesforce e metterci dentro dati. Vuol dire prendere quei dati, analizzarli, sfruttarli e vendere.

Quali sono le New Skills for Digital Era?

Ormai con le nuove tecnologie siamo in un contesto culturale e sociale completamente diverso da quello che c’era solo venti o trenta anni fa. Bisogna individuare le competenze distintive che ci possono portare al successo sia personale che professionale. Vedremo le skill che vengono considerate più importanti, soffermandoci su tre concetti fondamentali.

Innanzitutto vedremo cosa vuol dire avere un Computational Thinking, o pensiero computazionale, cioè riuscire a gestire moli di dati che non si conoscono neanche fino in fondo, ma da cui bisogna essere capaci di trarre delle tendenze partendo dai concetti di statistica.

Poi parleremo di Trans-Disciplinarity, o trans-disciplinarietà, che non vuol dire essere multidisciplinari, cioè fare più cose, ma fare una cosa guardandola da più approcci diversi. Per esempio riuscire a vedere un’attività di vendita allo stesso tempo come pubblicitario, come statistico, come venditore e riuscire ad utilizzare gli strumenti digitali per fare questo.

L’ultimo aspetto sarà quello forse più importante di tutti, cioè il Novel Adaptive Thinking, o pensiero innovativo, ovvero fare innovazione ed essere creativi. Essere creativi non significa inventare cose nuove, significa riuscire ad applicare metodi e strumenti che già si usano in altri settori in quello che ci interessa.

Su cosa verterà il webinar sul Contemporary Project Management?

Abbiamo deciso di chiamare così questo weekend perché vedremo come gestire un progetto oggi, una cosa molto diversa da quello che succedeva un secolo fa quando sono stati inventati i metodi che ancora oggi vengono normalmente insegnati.

Non parleremo tanto di pianificazione dei progetti o di strumenti classici perché oggi i progetti non vanno più intesi in questa maniera. Non è tanto importante la pianificazione e l’allocazione delle risorse, tutto è talmente veloce, cambia talmente in fretta che la cosa importante è partire subito e riuscire a controllare il progetto ciclicamente. Infatti il progetto ha al suo interno momenti di successo e momenti di fallimento, e i fallimenti sono la cosa più importante perché è da loro che si impara, si migliora e si arriva al successo finale.

Parlaci del Digital Storytelling.

Digital Storytelling significa raccontare storie, ma non solo perché il mondo digitale è più complesso della letteratura, il mondo digitale è finzione da tutti i punti di vista: video, immagine, narrazione. Digital Storytelling vuol dire saper impostare personalità diverse, modi di essere diversi e comunicarli in maniera finalistica per l’obiettivo che dobbiamo raggiungere.

Io in questo momento vi parlo come Alessandro Obino, come amministratore di Exagogica, ma potrei parlarvi come Claudio Mattei, Alpha Omega, oppure come Andrea Bonissolo. Ecco, questi sono tutti alias che ho utilizzato in diverse campagne nelle quali ho raccontato delle storie come se fossimo un teatro. La vita è un teatro, la vita digitale è un teatro a maggior ragione. Dobbiamo imparare ad utilizzare questi strumenti e a farli nostri.

E per concludere, parlaci del modulo sul Content Management, SEO e IA.

Da qualche anno si sta parlando molto di IA che è fondamentale ed è ancora più fondamentale saperla utilizzare correttamente. Vedremo nel weekend dedicato a questo argomento come utilizzare le principali piattaforme generative sia testuali che di immagine, e come separare contenuti con un valore aggiunto da contenuti invece di massa che possiamo generare per creare volume, il tutto chiaramente finalizzato all’obiettivo di generare lead e creare un flusso di valore aggiunto verso la nostra attività.

Impareremo anche come impostare delle campagne di advertisment o su Google basate sul fatto nei nostri siti ci siano i contenuti che le persone si aspettano di trovare.

Vuoi maggiori informazioni sul corso di Smart Business Management? Compila il form, scrivici a digitalschool@uniecampus.it, oppure chiamaci al +39 02 2556 1160.

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