Meta e TikTok non ci stanno a farsi definire gatekeeper dall’Unione Europea. Le due aziende hanno presentato ricorso contro la decisione della Commissione Europea di inserire Messenger e Marketplace di Meta e TikTok nell’elenco delle aziende che sono tenute a rispettare il Digital Markets Act.
Cosa prevede il Digital Markets Act (DMA)
L’obiettivo principale del Digital Markets Act è di far aumentare la concorrenza nel mercato digitale e tecnologico che attualmente è dominato da una manciata di aziende enormi dominanti.
Il DMA si rivolge a tutte quelle aziende che forniscono i cosiddetti “servizi di piattaforma di base” più inclini a pratiche commerciali sleali, come i social network o i motori di ricerca, con una capitalizzazione di mercato di almeno 75 miliardi di euro o un fatturato annuo di 7,5 miliardi.
Le aziende definite gatekeeper, oltre a questi criteri, devono anche fornire alcuni servizi come browser, messenger o social media, che hanno almeno 45 milioni di utenti finali mensili nell’UE e 10.000 utenti business annuali.
A settembre la Commissione Europea aveva selezionato 22 servizi gatekeeper di 6 aziende tecnologiche: Alphabet Google, Amazon, Apple, Meta, Microsoft e TikTok di ByteDance.
Cosa cambia con il DMA
Le aziende coinvolte sono tenute a rendere accessibili i propri servizi di messaggistica a piattaforme più piccole secondo il criterio dell’interoperabilità.
Per quanto riguarda le inserzioni, il Digital Markets Act impedisce a società come Alphabet (casa madre di Google) o Meta di aggregare i dati degli utenti da più servizi per profilare gli utenti e proporre loro inserzioni altamente personalizzate senza il consenso esplicito dell’utente.
Se non saranno rispettate queste e le altre regole, l’UE potrà imporre multe molto salate corrispondenti fino 10% del fatturato mondiale dell’anno fiscale precedente alla sanzione, fino al 20% in caso di recidività, e la Commissione potrà impedire alle aziende di acquistare altre società per un certo periodo di tempo.
Le risposte di Meta e TikTok
A fronte di tutto ciò, Meta ha presentato ricorso, ritenendo che non è corretto includere Messenger tra i gatekeeper perché è solo una funzionalità di Facebook e non è un’app di messaggistica separata. Marketplace, invece, è un servizio C2C (cioè consumer-to-consumer), non un servizio di intermediazione per i quali è vietato l’uso dei dati di terze parti.
“Il presente ricorso mira a chiarimenti su specifici punti di diritto riguardanti le designazioni di Messenger e Marketplace ai sensi del DMA. Ciò non altera né sminuisce il nostro fermo impegno a rispettare il DMA e continueremo a lavorare in modo costruttivo con la Commissione europea per prepararci alla conformità”, ha affermato un portavoce di Meta.
Anche TikTok si è opposta a questa decisione perché ritiene che la sua piattaforma non soddisfa i requisiti minimi del DMA. Secondo TikTok, la designazione di gatekeeper è stata data in base alla capitalizzazione di mercato della sua società madre ByteDance, che non opera in Europa.
In più, TikTok ha affermato che essere designata come gatekeeper rischierebbe di “compromettere l’obiettivo dichiarato dalla DMA di proteggere gli attuali gatekeeper da nuovi concorrenti come TikTok”.
A prescindere dall’appello, Meta e TikTok saranno tenute ugualmente a rispettare la legge. I ricorsi saranno esaminati dal Tribunale generale dell’Unione Europea e potrebbero arrivare anche oltre il 6 marzo 2024, data in cui entrerà in vigore.