Ormai da diversi anni, lo storytelling aziendale è uno dei trend più in voga nel settore della comunicazione e del marketing. Questa modalità di narrazione, effettivamente, permette in modo efficace di “dare vita” al brand, attraverso la diffusione di fatti reali che nascono dal lavoro e dalle relazioni che si instaurano all’interno di un’impresa.
Ma perché è così importante lo storytelling? E perché ogni azienda dovrebbe comprenderlo nella propria strategia di marketing? Che effetto ha la narrazione aziendale sugli utenti?
Perché è importante lo storytelling aziendale: gli effetti psicologici sugli utenti
Il primo motivo per il quale vale la pena attuare una strategia di storytelling aziendale fa riferimento al fatto che quando un utente si ritrova esposto all’ascolto di una storia ben strutturata e narrata, i suoi processi percettivi e la sua attenzione risultano essere totalmente catturati. Questo succede perché chi ascolta si ritrova immerso nell’esperienza: quando si ascolta un racconto, indifferentemente dal fatto che questo sia vero o falso, le persone sono portate immediatamente a immedesimarsi con i protagonisti della storia e, soprattutto, con le loro esperienze e il loro modo di vivere.
Questo primo punto rappresenta un aspetto fondamentale della potenza dello storytelling aziendale. Infatti, attraverso questi processi cognitivi, il destinatario memorizza con molta più facilità la storia, associando il suo valore emozionale non più al racconto stesso, ma al brand.
Quest’ultimo particolare influisce molto sulle decisioni di acquisto del cliente. Ad oggi, infatti, le persone non acquistano più solo e soltanto per necessità: non si acquista un maglione solo ed esclusivamente per ripararsi dal freddo. È molto più probabile che si acquisti un maglione per le sue caratteristiche materiali e, soprattutto, immateriali. Queste ultime fanno riferimento ai valori che quel maglione incorpora: essi rappresentano la dimensione simbolica associata al brand.
In questo modo, insomma, la relazione che si instaura con una determinata azienda risulta essere molto più potente. Lo storytelling aziendale, in base a questi principi potrebbe rappresentare una buona opportunità per fidelizzare i propri utenti.
Come può essere scritta una storia aziendale?
Possiamo dire che quando un’azienda entra in comunicazione con i propri utenti produce costantemente storie. Queste ultime, però, possono essere diverse in base alla dimensione a cui si riferiscono.
Effettivamente, alcune di esse possono riferirsi completamente alla parte interna dell’azienda. In questo modo verranno prevalentemente trattati temi relativi ai processi produttivi o ai percorsi di carriera del personale aziendale.
Altre storie, invece, si generano dal contatto diretto con i clienti. In questo caso si punta molto sull’esperienza che l’utente ha avuto con l’azienda in questione attraverso la narrazione dei servizi forniti dal customer care.
Altre ancora, invece, sono rivolte esclusivamente verso l’esterno attraverso le narrazioni pubblicitarie.
Alcune storie, invece, sono quelle che coinvolgono l’azienda, ma che vengono raccontate da terze parti: dai clienti stessi, ad esempio, attraverso le recensioni o la presentazione di un determinato prodotto sui social media.
Tutti questi tipi di storytelling aziendale, in ogni caso, costituiscono una macro-narrazione che stabiliscono la reputazione dell’impresa e del brand all’interno della società.
Come si scrive una buona storia?
La prima cosa da domandarsi quando si decide di comprendere lo storytelling aziendale nella propria strategia di marketing è: “attraverso quale canale narrerò la mia storia o quella della mia azienda?”.
In generale, possiamo dire che lo storytelling aziendale trova maggiori opportunità nell’ambito della comunicazione B2C, dato che i prodotti e i servizi sono fortemente influenzati da costrutti simbolici e valoriali esprimibili attraverso la narrazione da parte del brand.
In tal caso, sarebbe opportuno valutare di raccontare la propria storia attraverso i canali più utilizzati da questo tipo di pubblico. Probabilmente la creazione e la diffusione di contenuti narrativi sui social media potrebbe essere un ottimo compromesso.
In ogni caso, indipendentemente dal canale utilizzato per la diffusione, lo storytelling aziendale, se ben realizzato, rappresenta uno strumento molto efficace.
A questo punto, l’altra domanda a cui rispondere è: “Come si scrive una buona storia?“.
Per prima cosa, una storia, per essere davvero efficace, non deve assolutamente lasciare indifferenti chi la guarda. Al contrario, la narrazione deve essere in grado di attivare dei veri e propri processi emozionali.
Prima di realizzare una storia aziendale, ognuno dovrebbe riflettere sulle proprietà che quest’ultima dovrebbe possedere per essere davvero efficace.
In primo luogo la storia deve intrattenere. Deve assolutamente lasciare delle tracce vivide e profonde che stimolino il desiderio di emulazione. Inoltre, la storia deve stimolare appartenenza e unione e deve facilitare la comprensione di concetti complessi (es: semplificare le informazioni sulle istruzioni d’uso di beni e servizi).
Come avere dei risultati concreti attraverso lo storytelling aziendale?
Per avere risultati concreti sarebbe utile riflettere sulla propria strategia di storytelling aziendale spezzettando la storia in vari stadi. Ognuno di essi deve essere progettato ad hoc per coinvolgere l’utente nelle sue differenti fasi del processo di acquisto.
In questo senso, i contenuti e il messaggio devono essere personalizzati in base alla posizione che il cliente occupa nel funnel.
In una fase di awareness, ad esempio, sarebbe molto più sensato raccontare all’utente la storia e l’origine dell’azienda e dei suoi prodotti attraverso vari formati. Si potrebbe optare per video simpatici riguardanti i dipendenti, per webinar che introducono al settore che si rappresenta, si potrebbero prevedere storie interattive in cui si fanno dei quiz sulle modalità di realizzazioni di prodotti e servizi.
Successivamente, nella fase di conversione e acquisto, si potrebbe puntare sulla realizzazione di video tutorial che dimostrino il corretto utilizzo dei prodotti venduti. In più, sarebbe utile fornire news di settore o informazioni aggiornate relative al prodotto o servizio acquistato.
Infine, nella fase di loyalty e advocacy, si potrebbe prevedere l’organizzazione di alcuni eventi esclusivi e destinati solo agli utilizzatori di prodotti e servizi forniti dall’azienda oppure si potrebbero organizzare dei corsi interattivi per stimolare la ricondivisione anche da parte dei clienti, dando il via, così, alla creazione di storie da parte di terzi.