ByteDance vs USA: l’azienda cinese avvia un procedimento giudiziario per frenare la vendita forzata di TikTok

Mag 8, 2024 | Blog, Social Trends

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Margherita Ferrera

Web editor & Seo Copywriter

Mercoledì 24 aprile il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha firmato una proposta di legge che obbliga l’azienda cinese ByteDance di vendere TikTok e tutte le sue tecnologie correlate per ragioni di sicurezza nazionale.

Di tutta risposta, ByteDance e TikTok hanno deciso di presentare ricorso contro gli Stati Uniti per fermare la vendita forzata perché sarebbe “incostituzionale”.

Cosa prevede la proposta di legge

La proposta di legge “Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act” costringe l’azienda cinese proprietaria di TikTok, ByteDance, a cedere le proprie quote ad aziende statunitensi che non abbiano alcun legame con il governo cinese. ByteDance è tenuta, inoltre, a vendere tutte le tecnologie usate dall’applicazione, compreso l’algoritmo che seleziona e mostra i contenuti più adatti agli utenti.

Se la vendita delle azioni e delle tecnologie non avverrà, il 19 gennaio 2025 TikTok verrà bandita (e dunque chiusa) negli Stati Uniti.

Negli Stati Uniti, TikTok è spesso al centro della discussione legata alla sicurezza nazionale dato che sono ben 170 milioni i cittadini americani iscritti all’app. Il governo statunitense teme che il governo cinese stia sfruttando ByteDance per raccogliere enormi quantità di dati sugli utenti americani, e che li stia usando per ragioni di intelligence.

Un altro elemento di preoccupazione è l’algoritmo usato da TikTok perché potrebbe essere usato dal governo cinese per promuovere o censurare determinati contenuti, influenzando così l’opinione pubblica americana.

Il ricorso di TikTok

Accuse sempre respinte da TikTok e da ByteDance che di fronte alla legge hanno deciso di presentare ricorso contro gli Stati Uniti perché incostituzionale, infondata e progettata specificatamente per vietare l’app nel Paese.

“Il Congresso ha compiuto un passo senza precedenti, individuando e vietando espressamente TikTok: un vivace forum online per la parola e l’espressione protetta dalla legge, utilizzato da 170 milioni di americani per creare, condividere e vedere video su Internet.

“Per la prima volta nella storia, il Congresso ha emanato una legge che sottopone un’unica piattaforma di espressione a un divieto permanente su scala nazionale, impedendo a tutti gli americani di partecipare a una comunità online unica, che conta più di un miliardo di persone in tutto il mondo”, si legge nel testo del ricorso.

La disconnessione dell’America dall’app e dal resto della comunità globale sarebbe dunque “in contrasto con l’impegno della Costituzione nei confronti della libertà di parola e della libertà individuale”.

A decidere chi ha ragione e chi ha torto ora sarà la corte giudiziaria americana.

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