Come la GDPR ha cambiato profondamente il digital marketing

Lug 23, 2025 | Blog, Digital Marketing News

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Margherita Ferrera

Web editor & Seo Copywriter

Nel maggio del 2018 in tutta Europa è entrata in vigore una legge che ha cambiato profondamente il modo in cui il marketing, in particolare il digital marketing, opera sul territorio dell’Unione Europea. Stiamo parlando della General Data Protection Regulation (GDPR), consistente in una serie di regolamentazioni a tutela della privacy online degli utenti che ha spinto agenzie, brand, aziende e professionisti online a rivedere i processi fino ad allora in essere per porre al centro trasparenza e protezione dei dati personali.

È stato un cambiamento radicale, che ha imposto un notevole sforzo iniziale a tutti coloro che operano nel marketing, ma che ha anche accresciuto la fiducia dei consumatori online perché garantisce molte protezioni.

Che cos’è la GDPR

Nota in italiano come Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati, la GDPR è la legislazione più rigorosa al mondo in materia di privacy e sicurezza. Il regolamento definisce una serie di diritti fondamentali delle persone fisiche online, gli obblighi per le aziende e per tutti coloro che trattano i dati, i metodi per garantire la conformità e le sanzioni per chi viola le norme.

Obiettivo principale di queste leggi è rafforzare i diritti digitali degli individui, armonizzando la disciplina della privacy su tutto il territorio UE attraverso la regolamentazione della raccolta, trattamento e conservazione dei dati.

I diritti delle persone

Tra i principali diritti della GDPR ci sono:

  • Diritto di accesso: ciascuno può sapere quali dati sono raccolti, come vengono usati, per quale scopo e come sono conservati
  • Diritto alla rettifica: ognuno può chiedere la correzione dei dati personali inesatti o incompleti
  • Diritto all’oblio: si può richiedere che i propri dati vengano rimossi quando non sono più necessari o se il consenso è stato revocato
  • Diritto alla portabilità dei dati: si può richiedere che i propri dati vengano trasmessi da un prestatore di servizi ad un altro
  • Dirittodi obiezione: chiunque può opporsi al trattamento dei propri dati o può limitarne l’utilizzo.

Gli obblighi per le aziende e le sanzioni

Oltre ai diritti, la GDPR stabilisce gli obblighi per le imprese e le organizzazioni. Tra questi c’è l’obbligo di porre in essere misure di sicurezza adeguate a tutelare i dati personali raccolti e le relative operazioni di trattamento. È stato poi introdotto il principio di accountability, cioè la responsabilità da parte di chi tratta i dati di dimostrare di aver adottato le misure tecniche ed organizzative adeguate a proteggere i dati.

Le aziende, poi, sono tenute a comunicare agli utenti in modo chiaro quali dati vengono raccolti, a che scopo, come sono utilizzati e, in caso di violazioni di sicurezza, sono obbligati a notificarli.

Per chi non rispetta le leggi, sono previste sanzioni fino a 20 milioni di Euro o il 4% del fatturato globale annuo.

L’impatto positivo della GDPR sul marketing

L’introduzione della GDPR ha avuto un fortissimo impatto sulle aziende che operano online e chi opera nel digital marketing. Anche se molte aziende all’inizio vedevano questa normativa come un ostacolo, la GDPR ha portato molti vantaggi anche per le imprese.

Uno degli aspetti più positivi riguarda la qualità dei dati raccolti. Dato che il regolamento europeo sancisce che la raccolta dei dati e il loro trattamento deve essere trasparente, le aziende hanno iniziato a selezionare in modo certosino solo le informazioni davvero rilevanti, migliorando la definizione del target e la personalizzazione delle campagne.

Un’altra conseguenza positiva della GDPR è stata la crescita di fiducia nelle aziende da parte dei consumatori. La trasparenza imposta dalla normativa ha portato gli utenti ad essere maggiormente consapevoli dei propri diritti, che oggi sono più disposti a condividere i dati in cambio di servizi personalizzati o offerte dedicate.

Insomma, la GDPR da ostacolo è diventata un’opportunità d’oro per ripensare a strategie e strumenti. Ponendo al centro gli utenti e il loro consenso, la relazione tra aziende e consumatori è diventata ancora più stretta e, di conseguenza, più efficace, creando così valore non solo per sé stesse, ma anche per le persone stesse.   

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