È dal 2020 che Google ci sta lavorando, con anni di ritardi, modifiche, annunci e ripensamenti, ma ora non lo farà più. L’azienda di Mountain View, infatti, ha dichiarato che non eliminerà più i cookie di terze parti sul suo browser Chrome.
Una decisione inaspettata
Quattro anni fa, nell’ambito del programma Privacy Sandbox Google aveva presentato il piano secondo cui avrebbe eliminato “gradualmente il supporto” per i cookie di terze parti, gli identificatori di tracciamento cross-site e altri metodi di tracciamento simili da Chrome entro il 2022.
Il piano era di sostituirli con alternative più attente alla privacy degli utenti e che allo stesso tempo non avrebbero interferito con gli inserzionisti pubblicitari, ma da allora è stato rinviato più e più volte, con l’ultimo rinvio al 2025 annunciato solo l’aprile scorso, fino ad essere inaspettatamente scartato.
Il motivo del dietrofront è probabilmente dovuto in parte alle pressioni degli inserzionisti. Eliminando i cookie di terze parti, infatti, diventa più complicato raccogliere le informazioni utili per targetizzare gli utenti e, di conseguenza, creare ads efficaci.
La “nuova esperienza” in Chrome
Ora Google ha svelato la nuova strategia per la Privacy Sandbox. Gli utenti potranno scegliere se lasciare attivi o disattivare i cookie su Chrome, decisione che potrà essere modificata in qualsiasi momento, anche se non hanno ancora comunicato una data di inizio di questa opzione.
“Invece di disattivare i cookie di terze parti, Google introdurrà in Chrome una nuova esperienza che consentirà alle persone di fare una scelta informata che si applicherà a tutta la loro navigazione sul web”, si legge sull’annuncio di Google.
Google promette anche che aggiungerà dei “controlli aggiuntivi sulla privacy” sul suo browser, come ad esempio la IP Protection nella modalità Incognito: “IP Protection propone di anonimizzare l’indirizzo IP dell’utente per proteggerlo dall’uso da parte di terzi identificati come potenziali utilizzatori di indirizzi IP per il tracciamento cross-wide”, e sarà lanciata come impostazione per gli utenti di Chrome non prima del 2025.
Google inoltre “continuerà a rendere disponibili le API Privacy Sandbox e a investire in esse per migliorare ulteriormente la privacy e l’utilità”.