Il connubio Google e Intelligenza Artificiale si fa sempre più stretto. Parte dagli Stati Uniti, infatti, una nuova funzione di IA integrata direttamente nella barra di ricerca del motore di ricerca di Google che permette di generare immagini a partire da una stringa testuale, senza dover aprire servizi o siti esterni.
Come funziona
Come parte della sua nuova Search Generative Experience (SGE), Google permetterà l’inserimento di richieste direttamente nella ricerca e poi i risultati verranno mostrati in-stream.
“Se si cerca qualcosa come ‘disegna un’immagine di un capibara che indossa un cappello da chef e prepara la colazione’, SGE fornirà fino a quattro immagini generate nei risultati. Toccando una qualsiasi di queste immagini, si vedrà come l’Intelligenza Artificiale generativa abbia ampliato la query iniziale con dettagli descrittivi, come ‘un’immagine fotorealistica di un capibara che indossa un cappello da chef e prepara la colazione in una foresta, grigliando il bacon’. Da lì, è possibile modificare ulteriormente la descrizione per aggiungere ancora più dettagli e dare vita alla propria visione”, si legge sul blog ufficiale di Google.
Gli utenti di SGE potranno inoltre creare immagini generate dall’IA direttamente in Google Immagini, ampliando ulteriormente le opzioni di scoperta dell’app.
L’assistente alla scrittura
Altra novità in arrivo poi è l’aggiunta di un nuovo elemento di assistente alla scrittura all’interno di Search, che permette di mettere insieme query e note basate sull’attività di ricerca.
“Ad esempio, forse state cercando progetti di miglioramento della casa, ad esempio come trasformare il vostro garage in un ufficio domestico. Dopo aver trovato idee utili sul web e appaltatori con cui si desidera entrare in contatto, si può chiedere a SGE di ‘Scrivere una nota a un appaltatore per chiedere un preventivo per trasformare il mio garage in un ufficio in casa’. Da lì, è facile esportare la bozza in Google Docs o Gmail quando si è pronti ad aggiungere un tocco personale”.
Si tratta dunque di una sorta di assistente digitale all’interno di Google Search, che potrebbe aiutare a ridurre lo sforzo manuale nel mettere insieme query pertinenti e altri rapporti, basati su ciò che si trova.
Questi aggiornamenti contribuiscono a far progredire la capacità di IA generativa di Google, che si sta impegnando sempre più a tenere il passo con Bing e Microsoft con i loro vari aggiornamenti di IA integrati come l’investimento da parte di Microsoft in OpenAI.
Concorrenza che sta crescendo molto. Negli ultimi mesi, infatti, grazie a questi investimenti, il numero dei download dell’app di Bing è decuplicato.
Per il momento il servizio è attivo solo negli Stati Uniti per chi partecipa al programma di test Search Labs sull’app Google per Android e iOS e in Chrome desktop.