Non solo cookie: le tecnologie che tracciano gli utenti online

Set 3, 2025 | Blog, Tecnologia

Scritto da:

Redazione

È capitato a tutti. Dopo una chiacchierata con qualcuno ci compare sui social, sul web o in un’inserzione proprio il prodotto o l’argomento di cui stavamo parlando, anche se magari non l’abbiamo mai ricercato online. È un caso? Non proprio. Oggi, infatti, esistono tecnologie altamente sofisticate di tracciamento e analisi comportamentali digitali, e non parliamo esclusivamente di cookie, ma anche di algoritmi basati su AI e riconoscimenti facciali tramite webcam.

Queste sono tecnologie preziosissime per le aziende, tuttavia rappresentano un rischio per la privacy di tutti gli utenti. Il primo passo per tutelarsi è capire cosa sono e come funzionano tecnologie di questo tipo: vediamo le principali.

I cookie

Introdotti per la prima nel 1994, i cookie sono piccoli frammenti di testo che i siti web inviano al browser quando si visita una pagina. Negli anni i cookie hanno subito diverse trasformazioni, in generale però questi file contengono informazioni come le preferenze, le pagine visitate e abitudini di navigazione, ed è attraverso i cookie che i siti riconoscono gli utenti anche nelle visite successive e, sulla base dei comportamenti e interessi analizzati in precedenza, mostrano contenuti e inserzioni personalizzati.

Un esempio concreto: quando un utente cerca un vestito online o visita una pagina dedicata ad un certo argomento, i siti con cui interagisce immagazzinano e memorizzano questi dati, che sono poi sfruttate dagli inserzionisti per proporre inserzioni mirate e personalizzate.

È attraverso questo meccanismo che si crea quella sensazione di “essere inseguiti”, soprattutto nel caso dei cookie di terze parti, cioè appartenenti a domini diversi da quelli mostrati nella barra degli indirizzi. Con questo tipo di cookie gli inserzionisti sono in grado di monitorare un utente su più siti contemporaneamente.

Con lo sviluppo dei cookie e il loro uso estensivo sono cresciute sempre più le preoccupazioni sulla privacy degli utenti. In Europa, grazie alla GDPR i siti devono chiedere esplicitamente se possono installare i cookie e gli utenti possono essere tracciati solo se danno il consenso esplicito.

L’accesso alla webcam e riconoscimento facciale

Passiamo ora a una tecnologia tanto avanzata quanto controversa ed invasiva. Oggi esistono tecnologie che, tramite l’accesso alla webcam, sono in grado di rilevare, tracciare ed analizzare le espressioni facciali in base ai contenuti mostrati.

Queste tecnologie tramite software integrati nelle pagine web o nelle applicazioni mobili possono attivare automaticamente la webcam o fotocamera per leggere le micro-espressioni degli utenti. Sorrisi, sguardi, movimenti degli occhi o segni di noia sono tutti rilevati, memorizzati ed analizzati, spesso anche in tempo reale, per capire se un contenuto (organico o pubblicitario) stanno piacendo. Sulla base di questi vengono ottimizzati i contenuti.

Tecnologie strabilianti, che però sollevano non pochi dubbi riguardanti la privacy degli utenti, soprattutto se sfruttate senza un consenso esplicito ed informato.

AI e analisi comportamentale

E a proposito di tecnologie incredibili, passiamo all’Artificial Intelligence. Oggi esistono algoritmi estremamente sofisticati basati sull’AI e, se combinati con tecnologie di riconoscimento facciale e emotion detection, in grado di interpretare con estrema precisione i sentimenti e gli stati d’animo di un utente. Gli algoritmi non solo sono capaci di capire se un contenuto mostrato è piaciuto o meno ad un utente, ma possono prevedere decisioni, preferenze e reazioni future.

Tecnologie di questo tipo sono già sfruttate in alcuni Paesi non solo per scopi legati al marketing, ma anche per ricerche scientifiche o di mercato e, in modo più preoccupante, per la sorveglianza e il monitoraggio dei dipendenti.

A destare maggiore preoccupazione è il fatto che molto spesso gli utenti sono all’oscuro di ciò che sta accadendo: non sanno di essere tracciati, sorvegliati, analizzati. È innegabile che tutte queste tecnologie siano utili per chi si occupa di marketing e non solo, ma è fondamentale usarle con trasparenza e rispettando la privacy di ogni singolo utente. Nel frattempo, essere consapevoli della loro esistenza è il primo passo per tutelarsi e navigare in modo più sicuro.

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