Graphical User Interface, o GUI. È un termine che forse pochi conoscono ma che in realtà è noto a tutti. La Graphical User Interface, o interfaccia grafica utente, è quell’interfaccia che permette alle persone di interagire con la macchina (computer, tablet o smartphone che sia) nel modo più semplice e intuitivo possibile attraverso menù, immagini e icone.
Ma come si è evoluta la Graphical User Interface nel tempo?
Le origini della GUI
Prima che la GUI nascesse, i computer erano utilizzati da pochissime persone esperte di informatica perché per interagire con la macchina era necessario inserire stringhe di codice precise.
Tutto questo cambiò a partire dagli anni Settanta nei laboratori di ricerca della Xerox Corporation dove i pionieri informatici furono i primi a creare gli elementi visivi che conosciamo tutti, come le icone e le finestre, oltre ai dispositivi di puntamento come il mouse.
I tre pilastri della GUI sono:
- Icone e simboli che rappresentano azioni, file o applicazioni, rendendo la navigazione semplice e intuitiva
- Finestre che permettono agli utenti di lavorare su più applicazioni contemporaneamente
- Dispositivi di puntamento come il mouse che hanno reso accessibile i computer anche ai non esperti di informatica perché sostituiscono le istruzioni command-line.
Il primo computer commercializzato dotato di un’interfaccia grafica fu lo Xerox Star nel 1981 e presentava tutte le caratteristiche della GUI. Anche se fu il primo computer con GUI sul mercato, il computer non ricevette particolare attenzione dall’industria né dal pubblico perché era costosissimo, diventando così un flop dal punto di vista commerciale.
Ma ad intuirne il carattere rivoluzionario fu la Apple, i cui computer Macintosh presentavano un sistema operativo facile da usare, anche per i neofiti. Nel 1984 Apple lanciò il Macintosh 128K, computer con un’interfaccia utente grafica, un mouse e, soprattutto, con un prezzo accessibile al grande pubblico. Inutile dire che ebbe un successo stratosferico e cementò il ruolo della GUI nell’informatica.
Dagli anni Novanta agli anni Duemila
Da quando il Macintosh sfondò sul mercato, l’evoluzione delle GUI accelerò notevolmente. Dagli anni Novanta ogni computer presentava un’interfaccia grafica utente, e le icone, i menù e le finestre diventarono lo standard.
A Seattle, Microsoft aggiunse il mouse ed una GUI particolarmente rivoluzionaria nel suo Windows 95. Oltre a presentare una barra delle applicazioni e un’interfaccia estremamente intuitiva, per la prima volta presentava il menù Start. Parallelamente, Apple continuava a migliorare le sue GUI nella gestione delle finestre e del multitasking.
Con l’arrivo del nuovo millennio, le interfacce diventarono sempre più raffinate, intuitive, funzionali e soprattutto più belle dal punto di vista estetico. Furono introdotte per la prima volta effetti visivi come le animazioni e colori più brillanti grazie anche ai miglioramenti nelle risoluzioni dei monitor.
L’arrivo degli smartphone e della NUI
A cambiare ancora una volta la storia dei computer e della Graphical User Interface ci pensò nel 2007 Steve Jobs con il lancio del primo smartphone della storia: l’iPhone. L’iPhone fu il primo smartphone ad avere uno schermo multi-touch ed una NUI, cioè una Natural User Interface (o interfaccia utente naturale).
La NUI è una evoluzione della GUI. A differenza della GUI, questa interfaccia permette di interagire con il device attraverso gesti, movimenti o comandi vocali che sono ancora più intuitivi e spontanei, appunto più naturali, senza l’utilizzo di mouse, tastiere o altri strumenti come le penne stylus.
Oggi le NUI non sono presenti solo negli smartphone e tablet. Assistenti vocali come quelli di Amazon e Google o visori per la realtà virtuale come Oculus Rift utilizzano comandi naturali come quelli vocali o i movimenti del corpo.