Le linee guida che avrebbero dovuto regolare gli influencer dell’AgCom, l’autorità Garante per le Comunicazioni, è in ritardo di 3 mesi sulla tabella di marcia. L’autorità, infatti, ha disposto “una proroga di 90 giorni del termine delle attività del Tavolo tecnico”, e secondo Italian Tech di Repubblica sono 3 i motivi del ritardo.
I motivi del ritardo
Per stilare le linee guida, il Tavolo tecnico è suddiviso in 3 gruppi di lavoro: uno si occupa della definizione di ciò che è (o non è) un influencer, un altro stabilisce quali siano e come debbano essere i messaggi da mostrare per informare le persone che ciò che stanno vedendo è una pubblicità, e un altro ha il compito di studiare come tutelare i minori.
Il primo problema, dunque, è che le persone coinvolte sono tante (secondo Italian Tech sono all’incirca una settantina) e serve tempo per poter ascoltarle tutte. Tra queste ci sono rappresentanti delle varie piattaforme social, esperti legali, agenzie di pubbliche relazioni, associazioni di categoria, rappresentanti del mondo della musica, dell’editoria ecc.
Punto delicato che ha causato i ritardi, poi, è definire che cosa sia un influencer. È fondamentale creare una definizione precisa di chi può rientrare in questa categoria. Il Tavolo tecnico, dunque, deve stabilire una serie di criteri (come numero di follower, views ecc.) di cui però per ora non si sa ancora molto.
Terzo motivo del ritardo è la mancanza di collaborazione da parte delle piattaforme social, di cui AgCom si è lamentata più volta. Addirittura “alcuni social non avrebbero nemmeno fornito (o lo avrebbero fatto con grande ritardo) le informazioni richieste, come il file con la lista dei creator che hanno almeno 100mila follower, il 2% di engagement e 24 contenuti pubblicati in un anno, da cui si dovrebbe partire per calcolare l’elenco di quelli toccati dalle nuove regole”, si legge nell’articolo di Italian Tech.
Provvedimenti cambiati
Rispetto a quanto annunciato a gennaio, inoltre, l’AgCom ha cambiato alcune cose.
Se inizialmente la soglia minima per cui essere definiti influencer era di 1 milione di follower, ora l’autorità lo vuole abbassare e basterà raggiungerlo su una sola piattaforma.
Eliminati, poi, il tasso di engagement per essere sostituito (forse) con quello delle views medie mensili, multe da 10mila a 250mila euro per violazioni in materia di trasparenza pubblicitaria, mentre nei casi di violazioni degli obblighi di tutela dei minori le multe potrebbero essere da 30mila a 600mila euro, nonché l’obbligo di fare riferimento al Testo Unico sui Servizi di Media audiovisivi.
Quando arriveranno quindi le nuove norme? La scadenza ultima è all’inizio di ottobre. Vedremo se arriveranno entro l’autunno o se, ancora una volta, slitteranno.