Il New York Times fa causa a OpenAI e Microsoft

Dic 28, 2023 | Blog, Tecnologia

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Margherita Ferrera

Web editor & Seo Copywriter

Il New York Times, uno dei quotidiani più letti del mondo, ha fatto causa ad OpenAI e Microsoft. L’accusa è di aver utilizzato i suoi contenuti per addestrare i sistemi di Intelligenza Artificiale e Large Language Models (LMM, anche noti come modelli linguistici di grandi dimensioni).

Miliardi di dollari di danni

Secondo il New York Times, lo sfruttamento dei suoi contenuti da parte di OpenAI e Microsoft avrebbe violato i diritti d’autore del giornale, causando miliardi di dollari di danni.

Nei documenti depositati mercoledì scorso si legge che “milioni” di articoli pubblicati dal NYT sono stati usati senza il suo permesso per rendere ChatGPT più intelligente, a tal punto che oggi ChatGPT stesso è in concorrenza con il giornale come fonte di informazione affidabile.

“Quando ai chatbot vengono chieste domande su eventi di attualità o altri argomenti degni di nota, questi possono generare risposte che si basano sul giornalismo del Times. Il giornale teme che i lettori si accontentino della risposta di un chatbot e che non visitino il sito web del Times, riducendo così il traffico web che può tradursi in entrate pubblicitarie e di abbonamenti”, si legge sul giornale.

Il NYT ha rivelato inoltre che l’aprile scorso aveva tentato di trovare una “soluzione amichevole” sui diritti d’autore con Microsoft e OpenAI senza successo.

Le altre cause attive

Quella del New York Times è l’ultima in ordine cronologico delle numerose cause intentate contro OpenAI nel corso del 2023.

A settembre una causa simile è stata fatta da un gruppo di autori statunitensi, tra cui George R.R. Martin e John Grisham. Gli scrittori accusano OpenAI di violazione di copyright perché fa uso di opere intere coperte dai diritti d’autore e, partendo da quei testi, il chatbot è in grado di creare testi derivativi che copiano in tutto e per tutto il materiale originale.

A luglio la comica Sarah Silverman ha iniziato una causa analoga. Lo stesso mese Margaret Atwood e Philip Pullman hanno firmato una lettera aperta in cui chiedevano alle aziende di IA di compensarli per aver utilizzato e per utilizzare tuttora le loro opere. Anche un gruppo di esperti di informatica ha citato in giudizio OpenAI e Microsoft per aver usato senza il loro permesso il loro codice per addestrare Copilot.

E in più ci sono state diverse cause intentate contro gli sviluppatori di IA generative come Stability AI e Midjourney. Anche in questo caso, l’accusa è di aver usato le loro opere artistiche per addestrare le IA.

Per ora, nessuna di queste numerose cause è stata risolta.  

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