Safer Internet Day, la giornata mondiale per la sicurezza in rete

Feb 7, 2024 | Blog, Tecnologia

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Margherita Ferrera

Web editor & Seo Copywriter

Internet è uno strumento fantastico che ci permette tutti i giorni di esplorare qualunque cosa ci possa venire in mente e che ci permette di rimanere o entrare in contatto con il mondi intero. Ma è un’arma a doppio taglio: accanto alle sue infinite potenzialità e possibilità di applicazione in ogni ambito, i rischi aumentano.

Per questo motivo è nato il Safer Internet Day, una giornata mondiale dedicata alla sicurezza online nata dall’iniziativa dell’Unione Europea, che ha l’obiettivo di sensibilizzare e informare sui rischi e le opportunità della Rete e di incoraggiare un uso consapevole, critico e creativo delle tecnologie digitali.

L’edizione di quest’anno si è concentrata in particolar modo sul rapporto tra i più giovani e Internet, in particolare con i social media.

I dati di Save the Children

In occasione del Safer Internet Day, la ONG Save the Children ha pubblicato una serie di dati che presentano il quadro della situazione per quanto riguarda i bambini e ragazzini italiani e Internet. Dati, francamente, allarmanti.

I due principali trend significativi indicano che l’età media del primo accesso in rete si sta abbassando, mentre il tempo medio trascorso online è in aumento, specialmente dopo la pandemia. Nonostante la legge stabilisca che gli under-13 non possono avere accesso ai social media, ben il 40,7% degli 11-13enni in Italia usa social media. E secondo delle indagini fatte sugli adolescenti di 11, 13 e 15 anni, il 13,5% del campione fa un uso problematico dei social media e il 24% dei videogiochi.

Un altro aspetto preoccupante per questa fascia d’età è la crescita degli atti di cyberbullismo, in particolare tra gli 11 e 13enni, con le ragazze più spesso vittime di questi atti. E sono sempre le ragazze, in particolare le 13enni, a fare un uso problematico dei social media perché vogliono “scappare da sentimenti negativi”.

Purtroppo cresce anche il rischio di adescamento online da parte di adulti. Secondo al Polizia Postale, nel 2023 i casi di adescamento online di minori sono fortunatamente diminuiti, tuttavia l’età delle vittime si è abbassata, e ancora una volta la fetta più interessata è quella dei preadolescenti tra i 10 e 13 anni, mentre il 9% ha meno di 10 anni.

Giovani e IA

Nelle generazioni più giovani (Z e Alpha), l’Intelligenza Artificiale è diffusa in modo capillare. Lo svela una ricerca condotta da Generazioni Connesse in collaborazione con Skuola.net, l’Università di Firenze e Roma La Sapienza, che ha indagato sulle competenze e la abitudini dei ragazzi italiani e l’IA.

Dalla ricerca è emerso che 2 adolescenti su 3 hanno già fatto uso di applicazioni basate sull’IA generativa come ChatGPT, Midjourney, Dall-E ecc. Ma solo il 27% degli intervistati ha detto di conoscere il funzionamento del deep learning generativo e di saperlo illustrare perlomeno a grandi linee.

L’82% dei giovani intervistati ha inoltre dichiarato di perdere il controllo del tempo speso su strumenti di questo tipo. “Gran parte della “colpa” è proprio dell’intelligenza artificiale che comanda gli algoritmi, che li tiene incollati allo schermo con contenuti confezionati in base ai loro gusti e alle loro abitudini d’uso. Una dinamica questa che, peraltro, i ragazzi sottovalutano: 2 su 3 ritengono di avere la possibilità di controllarli o addirittura di influenzarli e aggirarli”, si legge nella ricerca.

Dal lato positivo, 7 ragazzi su 10 hanno appreso le nozioni più utili riguardanti il mondo digitale a scuola, soprattutto dai professori. La scuola, dunque, è fondamentale nello sviluppo non solo delle competenze digitali, ma anche della cultura della sicurezza.

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