Si è tenuto l’1 e il 2 novembre l’AI Safety Summit, il primo summit mondiale sull’Intelligenza Artificiale. Il vertice è stato convocato da primo ministro britannico, Rishi Sunak, e ha visto riunirsi capi di governo (tra cui Giorgia Meloni), Ursula von der Leyen, rappresentanti di governi mondiali ed esperti e figure di spicco del settore come Sam Altman (il “padre di ChatGPT) ed Elon Musk.
Gli obiettivi del summit
L’AI Safety Summit si è svolto presso il Bletchley Park, uno dei luoghi in cui l’informatica è nata, dove durante la Seconda Guerra Mondiale Alan Turing e altri esperti decifravano i codici segreti nazisti con l’aiuto di macchine elettromeccaniche.
Il vertice aveva come obiettivo la definizione di una visione comune da adottare per i prossimi cinque anni nell’ambito dell’Intelligenza Artificiale, analizzando le potenzialità e i rischi che questa tecnologia potrebbe rappresentare nel breve e lungo termine.
Il summit, inoltre, ha posto l’accento sulla promozione di un’azione internazionale e coordinata per garantire uno sviluppo responsabile e sicuro dell’IA.
Durante i due giorni del summit sono stati affrontati diversi temi: dalla valutazione dei rischi dell’IA, alle misure che le organizzazioni dovrebbero adottare per aumentare la sicurezza dell’IA e lo sviluppo di nuovi standard e regolamentazioni.
La Dichiarazione di Bletchley
Al termine del summit, i 28 Paesi partecipanti hanno firmato la Dichiarazione di Bletchley, in cui concordano sulla necessità urgente di comprendere e gestire i potenziali rischi attraverso la cooperazione internazionale per garantire uno sviluppo dell’IA sicuro e responsabile.
Nella dichiarazione è specificato che l’IA potrà essere usata solo per migliorare il benessere dell’essere umano, pace e prosperità, e sono stati evidenziati i rischi derivanti da abusi intenzionali o involontari.
Sono state sottolineate anche le potenzialità devastanti dell’IA generativa che potrebbe essere in grado di creare danni gravi o addirittura catastrofici come l’estinzione della razza umana.
In questo senso, per individuare e mitigare i rischi, è fondamentale la collaborazione e cooperazione internazionale tra attori pubblici e privati. Gli sviluppatori di modelli di IA generativa dovrebbero garantire la massima trasparenza e consentire l’analisi dei modelli prima che esso venga lanciato sul mercato.
I Paesi che hanno firmato la Dichiarazione di Bletchley sono: Australia, Brasile, Canada, Cile, Cina, Francia, Germania, India, Indonesia, Irlanda, Israele, Italia, Giappone, Kenia, Arabia Saudita, Olanda, Nigeria, Filippine, Corea del Sud, Ruanda, Singapore, Spagna, Svizzera, Turchia, Ucraina, Emirati Arabi Uniti, Regno Unito e Stati Uniti.