Spotify introduce Ad Exchange anche in Europa

Apr 7, 2025 | Blog, Digital Marketing News

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Redazione

Dopo un periodo di test negli Stati Uniti e Canada, Spotify introduce anche in Europa, oltre che Australia, Nuova Zelanda, India, Singapore, Brasile e Messico, Ad Exchange, la sua piattaforma di inserzioni audio, video e display che permette di creare pubblicità. Ad annunciarlo è stata l’azienda durante l’evento Spotify Advance.

Le novità per l’acquisto di pubblicità con Ad Exchange e Ads Manager

Spotify Ad Exchange (SAX) è la piattaforma programmatic che permette di acquistare in tempo reale spazi pubblicitari. “Per la prima volta gli inserzionisti possono accedere agli utenti Spotify, attivi e connessi, tramite un’asta in tempo reale, con piena capacità di targeting personalizzato e misurazione, nel modo che meglio si adatta alle loro esigenze”, spiega la società.

“Stiamo lanciando lo Spotify Ad Exchange con partner leader del settore, tra cui Display & Video 360, The Trade Desk, Magnite e LiveRamp, per aiutarti ad accedere efficacemente all’inventario di Spotify, a trovare il tuo pubblico e a misurare le tue campagne Spotify”.

Cambiamenti in arrivo invece per Spotify Ads Manager, la piattaforma self-serve, che diventerà più semplice da usare, soprattutto per chi non ne è esperto, e con costi minori, puntando così al mercato delle PMI e agli inserzionisti locali, “anche i più piccoli, penso al negozio o bar sotto casa in Italia”, ha dichiarato durante il lancio Brian Berner, global head of advertising sales.

Ora Ads Manager avrà capacità di targeting più avanzate, nuove soluzioni di misurazione proprietarie e di terze parti, nonché nuovi obiettivi in base ai risultati.

La AI generativa di Spotify

Arriverà tra un anno circa invece Spotify Gen AI Ads, l’AI generativa della piattaforma che permette di creare inserzioni da zero. Questa soluzione permette di creare script, la voce che legge l’annuncio e la musica in pochi secondi.

Attualmente è disponibile solo negli Stati Uniti e in Canada: “Ci vorrà qualche mese, un anno forse” perché arrivi anche in Europa. “Ci sono leggi da valutare, normative diverse, ma anche voci da raccogliere. Sarà una sfida”, ha dichiarato Berner.

Con l’introduzione di queste novità, Spotify vuole accrescere gli introiti derivanti dalle inserzioni e ridurre la dipendenza dagli abbonamenti. Negli ultimi quattro anni, Spotify ha registrato un aumento del 141% in ricavi pubblicitari, mentre per quest’anno si prevede che i canali automatizzati inserzionistici genereranno due miliardi di dollari in spesa pubblicitaria.

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