AI Act, il Parlamento Europeo vara la prima legge al mondo sull’Intelligenza Artificiale

Mar 15, 2024 | Blog, Tecnologia

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Margherita Ferrera

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Dopo quattro anni di lavori il Parlamento Europeo a Strasburgo ha approvato l’AI Act, la prima normativa al mondo che regola l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale.

Obiettivo principale di queste nuove regolamentazioni è di “proteggere i diritti fondamentali, la democrazia, lo Stato di diritto e la sostenibilità ambientale dai sistemi di Intelligenza Artificiale ad alto rischio”, e di promuovere un’innovazione responsabile e sicura.

Vediamo i punti più importanti delle nuove normative.

Livelli di rischio

L’AI Act prevede quattro livelli di rischio secondo cui le applicazioni e i sistemi di IA verranno catalogati. Per la categoria di primo livello, cioè quelle col rischio più basso, non sono previsti obblighi legali. Quelli con un rischio limitato (seconda categoria) sono sistemi che non presentano rischi particolarmente considerevoli ma che devono soddisfare requisiti come la trasparenza – devono spiegare cioè come funzionano e come viene utilizzata l’IA.

La terza categoria riguarda i rischi inaccettabili e comprendono tutti quei sistemi che violano i valori europei e che di conseguenza non sono ammessi all’interno dei confini europei. Tra questi l’UE include sistemi di categorizzazione biometrica basati su caratteristiche sensibili (per esempio etnia, sesso, religione, razza ecc.), sistemi di social scoring (come quelli utilizzati dal governo cinese), pratiche di polizia predittiva basate sulla profilazione o sulla valutazione delle caratteristica di una persona, sistemi che manipolano il comportamento umano o ne sfruttano le vulnerabilità, e sistemi di riconoscimento delle emozioni sul luogo di lavoro e nelle scuole.

Ultima categoria è quella riguardante i sistemi ad alto rischio. Questi non sono vietati ma, dato il loro alto potenziale di danni alla sicurezza e diritti delle persone, dovranno soddisfare una serie di requisiti. Le aziende che li sviluppano dovranno fare una valutazione del rischio prima di lanciare il sistema in Europa, dovranno documentare le scelte tecniche ed etiche, informare gli utenti sullo scopo dei sistemi, consentire un intervento umano e garantire la sicurezza informatica. ChatGPT, per esempio, rientra in questa categoria.

Le sanzioni, tempistiche e i prossimi step

Come nel caso del DMA, le multe per le aziende che infrangono la normativa sono salatissime. In caso di non rispetto delle leggi, le società produttrici di sistemi di Intelligenza Artificiale potranno riceve multe fino al 7% del loro fatturato globale o fino a 35 milioni di euro.

L’AI Act entrerà in vigore venti giorni dopo la pubblicazione del testo nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea. Tuttavia la sua applicazione non sarà immediata ma sarà graduale per permettere alle aziende e agli enti coinvolti di adeguarsi alle nuove normative.

Ad eccezione dei sistemi e applicazioni con rischi inaccettabili che saranno bandite entro sei mesi, il resto delle leggi verranno applicate effettivamente entro 24 mesi, quindi nel 2026.

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