Marketing fail: gli errori eclatanti di comunicazione di 5 brand

Mar 4, 2024 | Blog, Marketing Tips

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Margherita Ferrera

Web editor & Seo Copywriter

Molto spesso nei case studies ci si focalizza sugli esempi virtuosi di campagne di marketing di successo. Certo, dai successi si può imparare molto, ma è anche importante analizzare quelle campagne che invece sono stati dei veri e propri epic fail. Tutte le aziende, dalle più piccole alle più grandi, possono facilmente commettere errori di comunicazione enormi se non si sta attenti.

Oggi vediamo alcuni esempi di errori clamorosi di 5 brand che hanno avuto marketing fail in Italia e all’estero.

Il sessismo di Pandora

Un ferro da stiro, un pigiama, un grembiule, un bracciale Pandora. Secondo te cosa la farebbe felice?” Questo era il copy della campagna di marketing integrata del Natale 2017 di Pandora che ha suscitato subito polemica.

Fonte: Roberta Bellacicco

La frase, presente non solo nella cartellonistica ma anche sui social e sui giornali, è diventata immediatamente virale e ha scatenato discussioni dai toni molto decisi. Diverse persone, infatti, hanno accusato Pandora di sessismo, misoginia, maschilismo tossico ed incitamento al patriarcato.

Dal canto suo Pandora si è scusata, cercando di spiegare che il copy della campagna non doveva essere preso alla lettera, ma era un modo ironico, giocoso e non offensivo di prendere in giro gli stereotipi che esistono sulle donne. Evidentemente, però, il messaggio non è proprio passato.

Lo spot del Ministero dei Trasporti senza cinture di sicurezza

Il Ministero dei Trasporti qualche giorno fa ha lanciato una campagna di comunicazione composta da tre video che avrebbero dovuto sensibilizzare i giovani alla sicurezza stradale. Nei video però mancava un piccolo ma fondamentale dettaglio: nessuno dei personaggi indossava la cintura di sicurezza. Un errore davvero clamoroso e paradossale.

I video mostrano alcuni comportamenti scorretti e pericolosi come guardare i social mentre si guida, poi lo schermo si divide in due e mostra le scelte giuste e sbagliate del conducente. Ma anche nei punti in cui dovrebbero essere mostrati i comportamenti corretti, manca sempre la cintura.

Dopo le segnalazioni e polemiche, il regista dello spot Daniele Falleri ha annunciato che sarebbero state aggiunte delle modifiche: “L’intento di questi filmati è e rimane educativo, apporteremo quindi alcune modifiche affinché gli spettatori non vengano distolti dall’unico obiettivo che ci sta veramente a cuore: sensibilizzare tutti a contribuire, ognuno nel suo piccolo, a salvare vite umane”.

Le traduzioni equivoche in spagnolo

Nel 1999 Mazda lanciò la Mazda Laputa sul mercato mondiale. Peccato che il nome, la cui ispirazione è l’isola volante descritta nel libro I viaggi di Gulliver, fu scelto senza pensare ai milioni di persone che parlano spagnolo.

Un problema simile successe qualche anno prima, precisamente nel 1987. La compagnia aerea Braniff Airlines decise di promuovere i suoi nuovi sedili in pelle non solo negli Stati Uniti ma anche in America Latina con lo slogan Fly in leather (“Vola in pelle”). La sua traduzione in spagnolo Vuela en cuero causò però un problema in Messico, dove l’espressione significa “Vola nudo”. Un messaggio che sicuramente la compagnia non intendeva trasmettere.

L’”omaggio” alle donne di Trenitalia

L’iniziativa di Trenitalia in occasione della Feste della Donna nel 2019 non è stata accolta proprio benissimo. L’azienda dei trasporti ferroviari italiani per omaggiare le donne che in quella giornata avrebbero usufruito di alcuni dei loro servizi avrebbero ricevuto… una caramella al limone.

Fonte: La Cucina Italiana

A poche ore dalla sua pubblicazione, il messaggio è diventato virale e l’azienda è stata fortemente criticata, a tal punto che ha prontamente rimosso l’avviso dal suo sito.

L’azienda, infatti, di base già non gode di una buona reputazione per i suoi continui disservizi e per un customer service e un’attenzione al cliente non sempre di spicco. Insomma, una caramella al limone non avrebbe risolto queste lacune ed è anzi stata percepita come una presa in giro.

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