Growth Hacking. È un termine che nel corso di questi ultimi anni è diventato sempre più popolare, soprattutto in riferimento ad aziende digital o a start up di successo.
Il termine Growth Hacking, infatti, indica quell’insieme di strategie creative, data-based ed innovative il cui obiettivo primario è di far accelerare il più possibile la crescita di un’azienda. Ma come funziona esattamente? E in che cosa consiste?
Che cos’è il Growth Hacking
Il termine Growth Hacking significa letteralmente “hacking della crescita”, e come detto sopra è un approccio che mette insieme tecniche e strategie creative e basate sui dati. L’obiettivo è di far crescere in modo sostenibile, sensato e rapido un’azienda.
Per fare questo, il growth hacker analizza e sviluppa strategie che coinvolgano tutte le fasi del ciclo di vita di un servizio o prodotto. Dallo sviluppo del prodotto alla fidelizzazione, dal marketing ai software gestionali, non c’è area che non possa essere ottimizzata attraverso questa metodologia.
Come si fa il Growth Hacking
Nel Growth Hacking non esiste una vera metodologia fissa: è più un approccio flessibile ed adattabile alle singole aziende che permette di concentrarsi sull’obiettivo (la crescita aziendale), senza necessariamente focalizzarsi su elementi più tradizionali del marketing.
Si può riassumere così il processo di Growth Hacking. Lo step iniziale è identificare un obiettivo chiaro che si possa misurare, ad esempio aumentare il tasso di conversione. Una volta definito l’obiettivo, si fanno ipotesi di crescita e si attuano esperimenti A/B in cui vengono testate diverse metodologie e strategie per raggiungere l’obiettivo.
Al termine dell’esperimento si misurano i risultati e si analizzano le strategie più efficaci, che vengono quindi scalate (cioè fatte crescere in modo che tale che i ricavi superino i costi) ed ottimizzate.
Casi di successo
Ecco alcuni esempi di aziende che hanno sfruttato il Growth Hacking in modo efficace:
- Airbnb: la start up di home sharing ai suoi albori sfruttò Craigslist, una piattaforma di annunci molto popolare negli Stati Uniti che raccoglieva milioni di utenti in cerca di una casa – quindi lo stesso target di Airbnb. Per aumentare la sua brand awareness e per ottenere più utenti, l’azienda sfruttò una falla del sito di Craigslist che permetteva di pubblicare automaticamente lo stesso annuncio di sito sul sito di Airbnb. Con questa strategia di Growth Hacking, Airbnb scalò rapidamente il proprio business, a tal punto da soppiantare Craigslist, diventando il leader del mercato.
- Dropbox: anni fa Dropbox sfruttò il potere del passaparola per crescere in modo organico. Il servizio di hosting in cloud, infatti, creò un servizio di referral che permetteva di ottenere ulteriore spazio di archiviazione gratuitamente agli utenti che invitavano altre persone ad iscriversi.
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