Benché all’inizio sembrasse un piano destinato a fallire, la decisione di Netflix di mettere uno stop alla condivisione delle password e di creare un piano che include la pubblicità sta portando degli ottimi risultati. Il colosso dello streaming, infatti, ha appena chiuso il primo trimestre dell’anno registrando ricavi ed abbonati record. Risultati più che positivi ma che però non hanno convinto Wall Street.
I dati crescono…
Netflix ha battuto se stessa: in chiusura dell’ultimo trimestre ha registrato 9,3 milioni di nuovi abbonati (quasi il doppio delle previsioni), raggiungendo così quasi 270 milioni di abbonati in oltre 190 Paesi. In termini di utili, la piattaforma ha segnato un rialzo di quasi il 15% (9,37 miliardi di dollari) e un aumento dell’utile netto di quasi l’80% (2,33 miliardi di dollari).
A trainare i ricavi da capogiro dell’azienda, oltre ai successi di contenuti come Il problema dei tre corpi e Avatar – La leggenda di Aang, è la pubblicità, i cui introiti sono in crescita. È ormai passato un anno da quando Netflix ha lanciato il piano di sottoscrizione Base con pubblicità, che nell’ultimo trimestre è cresciuto del 65% rispetto al trimestre scorso e in più il 40% dei nuovi iscritti ha scelto questa opzione.
“Le nostre due priorità negli annunci pubblicitari sono ampliare la nostra base di utenti e sviluppare le nostre capacità per gli inserzionisti”, ha scritto Netflix in una lettera agli azionisti. “Nessuna società d’intrattenimento ha mai programmato su questa scala e con questa ambizione prima. Per soddisfare un pubblico così vasto abbiamo bisogno di tante storie fantastiche che facciano appello a gusti diversi, dai film, alle serie tv fino ai giochi che i nostri abbonati amano. In altre parole, adottiamo un approccio alla qualità incentrato sul pubblico”, continua l’azienda nella lettera.
… ma le quotazioni scendono
Nonostante gli ottimi risultati, le azioni di Netflix in borsa sono calate poiché non hanno centrato gli obiettivi degli analisti, e a Wall Street il titolo è calato del 4,2% rispetto al prezzo di chiusura. Forse anche per questo motivo Greg Peters, Co-Chief Executive dell’azienda, ha dichiarato che a partire dal primo trimestre del 2025 non annunceranno più il numero di nuovi abbonati ogni trimestre, ma lo faranno solo quando verranno raggiunti traguardi importanti.
Peters ha dichiarato che questa scelta è stata fatta per permettere di concentrarsi su altre metriche importanti, ma secondo alcuni analisti non è proprio così e potrebbe rivelarsi una tattica sbagliata che potrebbe scoraggiare gli investitori e rendere più difficile per gli analisti di Wall Street modellare l’attività delle aziende in futuro.
E in più c’è una domanda che gli addetti ai lavori si fanno: una volta che Netflix avrà raccolto tutti gli utenti possibili con il giro di vite sulla condivisione delle password, dove troverà altri nuovi abbonati? Staremo a vedere nei prossimi trimestri.