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Neuromanagement, che cos’è e come può aiutarti nel tuo business

Giu 17, 2024 | Blog, Marketing Tips

Scritto da:

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Margherita Ferrera

Web editor & Seo Copywriter

Il mondo del business ha subito diverse evoluzioni nel corso degli anni. E non è cambiata solo l’azienda in sé: anche il modo in cui gestire un business si sta trasformando. Se anni fa le società venivano gestite attraverso un management top-down, cioè dai manager ai dipendenti, oggi è sempre più comune che anche i dipendenti partecipino attivamente nelle scelte aziendali.

Da questa evoluzione sono nati diversi tipi di management. Uno di questi è il neuromanagement, una metodologia di business management che sfrutta le conoscenze derivate dalle neuroscienze e le applica alla gestione aziendale.

Vediamo nel dettaglio che cos’è il neuromanagement, perché sfruttarlo e come applicare nella propria azienda.

Indice

Che cos’è il neuromanagement

Proposto per la prima volta nel 2006 dal professor Qingguo Ma, direttore del Neuromanagement Laboratory della Zhejiang University, il neuromanagement usa le neuroscienze cognitive e la tecnologia per studiare come le decisioni e i comportamenti umani sono influenzati dai processi cerebrali.

Questa branca indaga i processi mentali e le attività che avvengono all’interno del cervello quando una persona si trova ad affrontare problemi legati alla gestione economica ed aziendale. Anche se le risposte neurobiologiche a queste situazioni avviene ad un livello non conscio, sono quelle che influenzano maggiormente l’atteggiamento, le prestazioni e il benessere della persona sul lavoro.

I principi base del neuromanagement consistono nella comprensione dei principi motivazionali e decisionali del cervello, la gestione delle emozioni e delle reazioni emotive, e l’ottimizzazione della comunicazione per migliorare l’efficacia e costruire un ambiente di lavoro positivo e stimolante per tutti i dipendenti e collaboratori.

Perché sfruttare il neuromanagement

Gestire un’azienda non significa solamente avere a che fare con cifre, numeri, fatti e logica. Le aziende sono fatte da persone che per loro natura hanno delle opinioni ed emozioni. Emozioni che, anche se a volte non ce ne accorgiamo, possono influenzare gli affari sia in modo positivo che negativo.

Per questo è importante conoscere i processi cognitivi che stanno alla base delle emozioni di ognuno di noi. Se un manager sa come funzionano, saprà gestire comprendere meglio le persone con cui collabora e di conseguenza saprà gestire in modo più efficace il business intero.

Ma quali sono i benefici del neuromanagement?

Riduzione dello stress

Avere un manager disposto ad ascoltare davvero i suoi dipendenti, che comprende le loro emozioni, che è in grado di anticipare le reazioni dei membri del team può creare un ambiente di lavoro positivo e ridurre il livello di stress.

Più motivazione = più produttività

È chiaro che se una persona lavora in un ambiente positivo, se si sente capita ed ascoltata dal management, se il suo benessere psicologico non viene compromesso dal lavoro, la sua motivazione aumenta e, di pari passo, lo fa anche la sua produttività.

Aumento della fiducia

La fiducia nelle relazioni lavorative spesso viene messa da parte, tuttavia influenza notevolmente l’andamento aziendale. Secondo il ricercatore Paul Zak, i dipendenti che lavorano in aziende con alti tassi di fiducia registrano:

  • 106% di energia in più al lavoro
  • 76% in più di engagement
  • 74% in meno di stress
  • 50% in più di produttività
  • 40% in meno di casi di burnout
  • 13% in meno di giorni di malattia

Meno errori costosi

Sapere come funzionano i processi decisionali non porta benefici unicamente alle persone. Con le conoscenze del neuromanagement è possibile ottimizzare il processo decisionale aiutando le aziende a fare le scelte giuste nei loro affari, riducendo così il numero di errori che potrebbero costare davvero caro.

Come applicare il neuromanagement nel tuo business

I modi per applicare il neuromanagement in un’azienda sono molti ma in sostanza bastano piccoli gesti per migliorare le relazioni con i membri del team.

Attraverso ricerche ed esperimenti, Paul Zak ha individuato una serie di comportamenti manageriali che migliorano la fiducia sul luogo di lavoro ed attivano il circolo virtuoso. Ad esempio, il neuromanager dovrebbe riconoscere l’eccellenza dei suoi dipendenti, condividere ampiamente le informazioni, facilitare la crescita personale e costruire intenzionalmente relazioni con i membri del team.

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