Professione advertiser: chi è e come si è evoluta negli anni

Gen 29, 2025 | Blog, Marketing Tips

Scritto da:

Redazione

Come tutte le professioni legate al settore del marketing, anche quella dell’advertiser ha subito diversi cambiamenti nel corso degli anni, soprattutto a seguito della pandemia.

Vediamo quindi chi è l’advertiser, come sono cambiate le cose in questi ultimi anni e quali sono le skill che non possono mancargli nel futuro per rimanere competitivo nel mercato odierno.

Chi è l’advertiser

L’advertiser è il professionista che si occupa di fare campagne pubblicitarie su canali a pagamento. Esistono diverse specializzazioni in questo lavoro: gli advertiser, infatti, si specializzano in modo verticale in uno specifico canale come ad esempio Facebook Ads, Google Ads ecc.

Obiettivo principale di un advertiser, a prescindere dalla piattaforma, è di creare campagne pubblicitarie efficaci. Per farlo deve conoscere bene i meccanismi delle piattaforme, collabora con i colleghi per creare i contenuti (ad esempio copywriter per la scrittura dei copy, con i grafici per creare i visual ecc.), deve avere competenze analitiche per leggere ed interpretare i dati e sulla base di questi ottimizzare le performance delle campagne.

Ma l’advertiser non può limitarsi ad avere solo competenze verticali, deve avere anche una visione generale di tutto il settore del marketing per assicurarsi che ogni elemento che contribuisce alla performance delle campagne funzioni correttamente e influenzi le ads in modo efficace.

Immaginiamo, per esempio, che per una campagna sia stata creata una grafica completamente fuori target. Un buon advertiser se ne accorgerebbe subito e la farebbe cambiare, perché sa che un elemento del genere influirebbe negativamente sulle performance delle ads.

Come è cambiata la professione dell’advertiser

A seguito della pandemia globale, sono cambiate molte cose. Innanzitutto, le abitudini dei consumatori sono cambiate: obbligati a stare a casa per diversi mesi, le abitudini di acquisto si sono spostate dai negozi fisici a quelli online, incrementando così enormemente le vendite attraverso gli e-commerce.

Sono cambiati anche gli algoritmi, con conseguenze pesanti sulle ads. Se prima del 2020 si potevano ottenere buoni risultati a fronte di un budget ridotto, da 5 anni a questa parte le strategie si sono dovute aggiornare. Più creatività per la stessa campagna, budget più alti e variabili, gli advertiser hanno imparato ad adattarsi con non poco lavoro.

In più, negli ultimi anni sono state introdotte diverse normative a livello europeo come la GDPR che hanno limitato le possibilità di tracciamento degli utenti per tutelarne la privacy. Senza contare iOS 14, il sistema operativo per iPhone con la funzione anti-tracciamento integrata che, se attiva, obbliga le app e i siti ad ottenere dall’utente l’autorizzazione esplicita per il tracciamento e profilazione.

L’advertiser del futuro

Come sarà, dunque, l’advertiser del futuro? Sicuramente non potranno mancare le competenze verticali, né quelle “di contesto” che gli permettono di operare in modo consapevole. Dovrà sapere adattarsi ai continui cambiamenti tecnologici, normativi e sociali in modo da prendere scelte informate. E non potranno mancare la capacità di sviluppare strategie efficaci e adattabili, e di lettura dei dati.

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